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 APPROFONDIMENTI SULLO STILE PRESENTATO AGLI STAGE

Bao Quan Pugilato o Boxe del Leopardo.

«Il leopardo è uno dei cinque animali dello Shaolin antico. Si contraddistingue dallo stile della tigre per diversi motivi; la prima lavora sulla forza fisica, sui tendini e sui muscoli, lo stile del leopardo lavora sulla velocità di esecuzione e su attacchi fulminei e richiamati (attacca e ritira). La zampa del leopardo è la tecnica che contraddistingue questo stile; il palmo è disteso e le ultime due falangi sono richiamate a toccare la terza falange. Esso quindi colpisce sia direttamente con le nocche, sia con la base del palmo. Questo tipo di tecnica può essere modificata portando il dito indice in avanti, al fine di lavorare sui punti di pressione dell’avversario. Lo stile svilupperà una grande agilità nel praticante; i muscoli delle gambe dovranno avere una grande forza esplosiva, da combinare con un ottimale allenamento aerobico. La zampa del leopardo è stata studiata in maniera molto accurata dai monaci del tempio, i quali hanno davvero rischiato la vita per scoprire tutti i movimenti e lo stile di vita di questo splendido felino in natura»

Il leopardo è uno dei cinque animali dello Shaolin kung fu. È stato sviluppato da Mot, un esperto di Choy Li Fut nella provincia del Fujian. Sebbene sia uno stile meridionale, ha anche elementi di stili settentrionali. Il leopardo fornisce un equilibrio tra la forza grezza e il potere della tigre; e l'agilità e la precisione della gru. Il leopardo è più piccolo della tigre e quindi non condivide il suo potere schiacciante. Invece, il leopardo si basa sulla sua velocità e aggressività per tutto questo. Come la tigre, è generalmente considerato uno stile esterno e aiuta a sviluppare sia la forza fisica che la velocità. L'allenamento del leopardo porta al condizionamento della pelle, dei tendini, delle ossa e dei muscoli. A differenza della gru, c'è pochissimo sviluppo interno del qi poiché questo sviluppo del qi è promosso attraverso un allenamento lento e preciso.

Il leopardo favorisce l'uso di tecniche veloci e a corto raggio. Invece di usare il potere solido e teso visto nella tigre, il potere del leopardo viene generato attraverso tecniche più sciolte e simili a frusta. La torsione dei fianchi e della vita consente una generazione efficace di potenza e un rapido lavoro sul piede. Lo stile del leopardo richiede al praticante di mostrare equilibrio, velocità, flessibilità e agilità. A causa dell'enfasi sulla velocità in questo stile, il leopardo è tradizionalmente pensato per aiutare a sviluppare le fibre muscolari a contrazione rapida del praticante. Questo è il tipo di fibra muscolare che contribuisce principalmente alle tecniche - sequenze esplosive di forza e velocità caratteristiche di questo stile.

Il leopardo utilizza una serie inesorabile di attacchi, evitando generalmente la necessità di bloccare. Invece l'avambraccio è usato per deviare un attacco mentre contemporaneamente esegue un attacco proprio. Sconfiggendo l'uso dei blocchi il leopardo può essere ancora più veloce. Questo perché i blocchi sono intrinsecamente lenti e richiedono al difensore di riconoscere l'attacco, intercettarlo e quindi deviare l'attacco. Usando una raffica di attacchi, il leopardo costringe l'avversario in una posizione difensiva, lasciando pochissimo tempo per attaccare.

Le tecniche utilizzate nello stile leopardo includono calci bassi, gomiti e colpi di avambraccio, nonché l'uso del caratteristico pugno leopardo (bao chui). Il bao chui è formato piegando le quattro dita sotto la mano dalla prima giunzione, piuttosto che le nocche. Il pollice è usato per rinforzare le dita. La pressione sufficiente deve essere applicata attraverso il pollice affinché questo tutore sia efficace. La dimensione più piccola del bao chui consente di mirare gli scioperi del leopardo a parti più morbide e più deboli del corpo. Questi includono spesso il viso, la gola, le costole e il plesso solare. Il bao chui può anche essere mirato a specifici punti di pressione dim mak, proprio come lo stile della gru. Il bao chui può essere usato per rastrellare o frantumare questi bersagli ed è molto efficace nel causare traumi con una forza penetrante veloce. Il bao chui può essere eseguito con una varietà di angoli, tra cui il colpo di piombo, la croce posteriore e il pugno del gancio. Mentre lo stile del leopardo si concentra principalmente sui colpi delle mani e sul lavoro veloce del piede, i calci più bassi possono anche essere incorporati in questo stile. Generalmente prenderanno di mira le ginocchia o le caviglie dell'avversario e possono essere utilizzati per distruggere le articolazioni o agire come una distrazione per aprire l'avversario a ulteriori attacchi.

Il lavoro di gambe di questo stile è uno degli aspetti chiave che gli permettono di essere così veloce. Lo stile leopardo utilizza posizioni brevi veloci, che sono molto stabili, per contribuire a produrre la forza e l'equilibrio richiesti. È questo che permette alla direzione di attacco di cambiare rapidamente e facilmente. Le posizioni forti permettono la generazione di un potere e di una forza tremendi.

Lo stile del leopardo utilizza un lavoro con piedi veloci e tecniche di mano distintive che si combinano per produrre potenza e forza per superare gli avversari.

 

 

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Perchè fare uno Stage ?

Spesso un allievo si domanda per quale motivo oltre al proprio normale allenamento debba anche partecipare a degli STAGE.

E' importante sottolineare che lo STAGE, non è obbligatorio, sia ben chiaro, però esiste un motivo per il quale fare uno stage è spesso molto più utile di tanti allenamenti.

Uno stage può essere della nostra stessa disciplina oppure di un'altra. Nel caso della disciplina che pratichiamo normalmente di solito possiamo essere attratti da vari fattori: l'argomento, magari un programma avanzato che ci piacerebbe conoscere oppure solo perfezionamento, il fatto di praticare la nostra disciplina con altri praticanti che non sono i soliti che troviamo in palestra.

Lo stage con un'altra disciplina ovviamente di solito ci attrae per il fatto di conoscere qualcosa di diverso da ciò che pratichiamo normalmente così da non poter solo parlarne per sentito dire o per video visti sulla rete, ma perché davvero lo si è provato.

Una cosa fondamentale è l'affrontare l'allenamento con persone che non sono i nostri compagni di allenamento, anche se poi molti non lo fanno, ma preferiscono sempre allenarsi con qualcuno che già conoscono, ma in questo modo si perde una delle migliori occasioni per confrontarsi, capire ed imparare. Che sia uno stesso praticante di Kwoon - Dojo che arrivi da una disciplina differente, allenandosi con un praticante che non conosciamo apporterà comunque alla nostra pratica un qualcosa in più, e questo è uno dei fondamenti che un praticante iscritto ad uno stage dovrebbe apprendere.

Lo stage può dare estremi benefici alla nostra pratica, se vogliamo che la nostra pratica raccolga negli anni qualcosa di differente rispetto alla "normalità" di chi si allena lo stretto indispensabile. Negli anni, se si andrà avanti, questo cambierà la nostra visione di molte cose, e ci renderà più aperti mentalmente con un bagaglio tecnico più ampio.

Non crediamo che lo stage vada visto per forza con l'idea di tornare nel proprio Kwoon o Dojo e ricordarsi alla perfezione ciò che si è imparato in poche ore. Non crediamo possa essere questo il suo scopo, ma può avere molteplici scopi, tra cui l'arricchire il nostro bagaglio tecnico di insegnamenti diversi dai soliti che un giorno potranno tornarci in mente ed essere utili, aggiungere alla nostra pratica un qualcosa che abbiamo colto dal maestro che teneva il seminario, o addirittura far notare piccoli errori di pratica che fino a quel momento non ci eravamo resi conto di avere, oppure può essere visto come prova per se stessi di capire cosa riusciamo ad immagazzinare in 3, 4, 6 ore di stage di un programma a noi sconosciuto. Crediamo che un buon praticante, con anni di allenamento alle spalle possa differenziarsi anche in questo, non solo su quanto è bravo e capace nell'eseguire determinate tecniche, ma quanto riesce ad apprendere, ricordare e caricare nel proprio bagaglio tecnico dopo aver frequentato uno Stage.

Se avete il tempo da dedicare ad uno stage fatelo.

Ovvio, il programma deve richiamare la vostra attenzione, ma non per forza deve essere qualcosa che voi non conoscete, molte volte il miglior stage lo farete su una parte del programma che già avete appreso, perché è probabile abbiate l'occasione di impararlo meglio. Anche se lo stage è tenuto dal vostro stesso insegnante, ma è uno stage aperto a molte persone, cogliete l'occasione, perché il vostro insegnante potrebbe mostrare in quel momento un lato diverso da quello che è l'insegnamento in palestra e vi aprirà la mente.

Non esiste un limite di "anzianità" di pratica per poter frequentare uno Stage, il limite è solo mentale. Se uno pensa di non aver più o mai bisogno di altri insegnamenti, crediamo abbia terminato la propria carriera nelle arti marziali.

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